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Orphée rassegna di teatro

Rassegna teatrale alla Casa del Quartiere Cecchi Point

Orphée

liberamente tratto dal testo di Jean Cocteau
Compagnia Quelli che il Teatro

Regia di Maria Luisa Bertorelli

In scena: Elena Arvati, Silvia Bellino, Rita Bittolo, Stefania Ferrara, Claudia Francisetti, Gabriele Lombardo, Gianluca Massimo, Francesca Moncalvo, Carlo Secchi, Roberto Zanetti.

Luci: Carlo Masera
Suono: Ivan Martinotti

Una piéce teatrale tra le più note di Jean Cocteau, la cui traccia è chiaramente e esplicitamente fornita dal mito antico, uno dei più suggestivi, incentrato sulla discesa agli inferi del divino Orfeo per strappare la sposa Euridice alla morte con la forza inarrestabile della poesia. Una misteriosa tragedia in cui confluiscono la fascinazione classica, l’ambigua modernità di un salotto borghese insieme ad elementi di pura invenzione surrealista: un cavallo parlante che s’intende di concorsi artistici, un uomo sospeso a mezz’aria, uno specchio che inghiotte le persone, oggetti che diventano attori e attori che perdono la testa sono soltanto alcuni degli elementi che fanno da sfondo a una vicenda resa bizzarra dall’estro irriverente del suo creatore e che conducono lo spettatore verso un finale a sorpresa in cui aldilà e aldiqua appaiono come due mondi del tutto e straordinariamente simili.


Ingresso ad offerta libera

CASTING spettacolo di teatro over60

CASTING

commedia del gruppo del laboratorio di teatro over60 dell’associazione Tékhné

In una sala d’attesa, in procinto di sostenere un provino con un capriccioso regista di soap opera, le aspiranti attrici si raccontano. Tra battute serrate e ricordi commossi le interpreti omaggeranno alcune figure femminili icone della storia della moda e dello spettacolo del ‘900.

Testo e regia Serena Bavo


Ingresso ad offerta libera

Per maggiori informazioni: serena.bavo@tekhneteatro.com
www.tekhneteatro.com

LASCIA LA PORTA APERTA spettacolo di teatro canzone

IN OCCASIONE DEI 30 ANNI DALL’INCENDIO DEL 3 GIUGNO 1989 AL CARCERE DELLE VALLETTE DI TORINO

LASCIA LA PORTA APERTA

Per non dimenticare. Racconti dalla notte dell’incendio

spettacolo di teatro/canzone con il gruppo vocale gli Abbaini

regia e voce narrante Olivia Buttafarro
direzione artistica  Floriana D’Andrea
azioni sceniche Matteo Squillari
chitarra e voce Giovanni Acchiardi

promosso da Sapere Plurale


Ingresso Libero (fino ad esaurimento posti)

Per maggiori informazioni: segreteria@sapereplurale.net – www.sapereplurale.net

L’ALTRO QUARTIERE Immagini e Immaginari del Carcere

Immagini e Immaginari del Carcere

progetto L’ALTRO QUARTIERE 

Proiezione del film DUSTUR

di M. Santarelli

V. D’Amelio (AMNC) dialoga con il regista e con C. Sarzotti (Antigone)

Nella biblioteca del carcere di Bologna, un gruppo di detenuti musulmani partecipa a un corso organizzato da insegnanti e volontari sulla Costituzione italiana. A tenere le fila del corso c’è Ignazio, un volontario religioso che ha vissuto per molti anni in Medio Oriente, affiancato dal giovane mediatore culturale Yassine. Fuori dalle mura, Samad vive l’attesa di un fine pena, alle prese con gli “inverni e le primavere” della libertà e una vita da ricostruire con nuove regole. Sarà l’ultimo ospite del corso, che tornerà “dentro” per partecipare alla discussione e alla scrittura di un dustur (costituzione, in arabo) ideale, fatto di parole personali e universali, in un confronto aperto e uno scambio tra culture e modi di sentire a volte differenti, accomunati da necessità vitali. Un viaggio dentro e fuori il carcere, per raccontare l’illusione e la speranza di chi ha sognato e continua a sognare un «mondo più giusto».

“L’altro quartiere” è il carcere.
E anche tutti e tutte coloro che, in numero crescente, abitano i quartieri della città dopo essere passati da una cella, o scontando una pena alternativa o gli arresti domiciliari. Vicini di casa di cui non si sa o non si vuole sapere o di cui
si diffida. C’è spesso molta distanza tra le parole dell’articolo 27 della Costituzione, che finalizzano la pena al reiserimento sociale, e la realtà di come la società – noi – percepiamo chi in carcere c’è e c’è stato o si appresta ad uscirne. Essere “buoni vicini di casa” può voler dire incontrare, capire, convivere, promuovere opportunità e, con ciò, fare la differenza. Promuovere una cultura democratica e inclusiva della pena è possibile e necessario, ed è positivo, per tutte e tutti, quelli dentro e quelli fuori.
La rassegna di film e i dialgohi “L’altro quartiere” è una occasione per incontrare, ascoltare, capire, conoscere. è una iniziativa nell’ambito di “Liberi quartieri”, progetto di interventi sul e nel carcere promossa dall’Associazione Sapereplurale con Coordinamento Case di quartiere, Case di quartiere di San Salvario, Vallette, Cecchi Point; Antigone Piemonte; Associazione Museo nazionale del Cinema, Videocommunity, Politecnico di Torino,Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, Atelier Fulvio Luparia, Rete Culturale Virginia, con il
sostegno della Fondazione CRT.


Ingresso Libero

Per maggiori informazioni: segreteria@sapereplurale.net – www.sapereplurale.net

LA GRANDE EVASIONE Fratello, dove sei?

La Grande Evasione – CINEMA ESTATE 2016

Proiezione del film FRATELLO, DOVE SEI?

di Joel e Ethan Coen

“”Fratello” contiene tutto ciò che fa il capolavoro: storia, regia importante e non visibile, attori, discrezione e leggerezza, il supporto, anche furbo, della musica (country), e finalmente non violenza, ottimismo ragionevole, e il sospetto che si possa ancora star bene. Nei titoli viene spiegato che l’ispirazione è l’ Odissea. Tre galeotti (ma erano dentro per piccole cose) evadono. Sono Ulisse Everett (Clooney), Delmar (Nelson) e Pete (Turturro), incontrano un vecchio cieco che prevede che la loro ricerca (un bottino nascosto) finirà quando vedranno una mucca su un tetto. Incontrano un gruppo di fedeli che si battezzano in un fiume; un nero che ha venduto l’anima al diavolo per suonare la chitarra; poi incidono una canzone – cantano benissimo – su un disco rudimentale. Partecipano a una rapina col gangster pazzo Faccia d’angelo, si fanno derubare da un venditore di bibbie. Sconvolgono una manifestazione del Ku Klux Klan. Cedono alla seduzione di tre sirene canterine. Sono coinvolti nella campagna elettorale del solito disonesto politicante. Alla fine Ulisse ritrova l’ex moglie, Penelope (e le sei figlie), che si stava sposando con un altro… uno dei Proci. Vengono ripresi dalle guardie che li hanno sempre inseguiti, stanno per essere impiccati, ma si salvano perchè la valle viene sommersa dal fiume, per via di una centrale elettrica che tutto trasformerà. Ed ecco la famosa mucca sul tetto. Nel frattempo erano all’oscuro dell’enorme successo del loro disco: I’m A Man of Constant Sorrow. Sì, va tutto a posto. E così il chiacchierone Ulisse-Clooney ha spiegato l’America della depressione, la vita, la speranza, la stupidità, e anche l’essenza, che forse è semplicemente una bella famiglia, magari con qualche amico sincero. Metafore precise, chiare e pulite, legate al passato e anche al presente di quel Paese. I tre protagonisti sono di una bravura impressionante, e dunque i Coen sono anche direttori d’attori.” Pino Farinotti da MYmovie


Ingresso Up To You – Offerta Libera

la proiezione sarà nel Cortile – in caso di pioggia all’interno del Salone delle Arti